L’ADHD, il disturbo da deficit di Attenzione/Iperattività, è un disturbo evolutivo dell’autocontrollo di origine neurobiologica che interferisce con il normale sviluppo psicologico del bambino e ostacola lo svolgimento delle comuni attività quotidiane: andare a scuola, giocare con i coetanei, convivere serenamente con i genitori e, in generale, inserirsi normalmente nella società. I bambini interessati da questo problema fanno molta fatica a mantenere l’attenzione e a concentrarsi, hanno la tendenza ad agire senza pensare a quello che stanno facendo, hanno delle difficoltà a modificare il loro comportamento sulla base dei loro errori e non riescono a stare tranquillamente seduti per lunghi periodi di tempo. Il disturbo da deficit di attenzione con iperattività si manifesta attraverso una sintomatologia che è rapportabile a tre parametri:
- l’attenzione;
- l’impulsività;
- l’iperattività.
Per spiegare l’ADHD si può usare il paragone usato da un ragazzo che soffre di questo disturbo: il bambino con ADHD è come un’orchestra senza direttore, gli strumenti ci sono tutti, ma ci sono continue stonature perché senza direttore non sanno come suonare. Il video a cui faccio riferimento è: “Un’orchestra senza direttore: dentro al deficit di attenzione e iperattività”.
Non esistono due bambini con deficit dell’attenzione con le stesse identiche caratteristiche, ad esempio, un bambino può avere difficoltà a concentrarsi ed essere impulsivo senza essere iperattivo. Ciò che è essenziale in fase di valutazione iniziale è l’analisi del comportamento del bambino e la sua storia familiare.
Malgrado nella terminologia clinica venga usato il termine “disturbo”, va precisato che buona parte di questi bambini, se aiutata tempestivamente con interventi educativi, riesce ad avere una vita scolastica e sociale adeguata.
Nel video il ragazzo con ADHD dice: “Aprite un po’ la mente, nel senso non abbiate dei muri mentali che vi impongono a pensare a due tipi di bambini: il bambino monello e il bambino bravo. Se uno vede quello che fa un bambino iperattivo pensa subito che da grande farà il criminale. Cercate di abbandonare il pregiudizio, perché tante cose si spiegano tante altre no, e quelle che non si spiegano bisogna tenerle un po’ da conto, farsi delle domande e cercare delle risposte soprattutto”.
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